La prima edizione dell’ Agile People Camp: people, hr e una nuova community
7 Ottobre 2021

Agile People Camp 2021
Il 24, 25 e 26 settembre si è tenuta la prima edizione dell’Agile People Camp organizzato da IAM (Italian Agile Movement). L’evento pone al centro dell’attenzione gli individui e le loro interazioni e come l’organizzazione aziendale nelle persone degli HR Manager e degli Scrum Master possa abilitare questo valore fondamentale.
Fabio Ghislandi, reloader e presidente dell’Italian Agile Movement, ci racconta gli obiettivi dell’evento e l’esperienza della prima edizione dell’Agile People Camp.
Perchè l’Agile People Camp? Gli scopi e gli obiettivi dell’evento.
L’Agile People Camp, ideato da Alessandro Giardina, Fabio Armani e Emanuele Moscato, nasce da una considerazione amara e sfidante allo stesso tempo: le organizzazioni che spesso narrano visioni innovative e futuristiche presentano, invece, un modello di leadership vecchio e inadeguato, un modello organizzativo poco propenso alla comunicazione e non possiedono una cultura della collaborazione e dell’aiuto reciproco.
Uno degli obiettivi del camp è quindi di mettere in evidenza la discrepanza appena descritta e trovare insieme alcune chiavi di lettura e azioni concrete.
Nell’elenco dei valori del Manifesto per lo sviluppo agile di software, “individui e interazioni rispetto a processi e strumenti” occupa il primo posto. Riflettere e lavorare su questo tema è imprescindibile. A distanza di vent’anni dalla sua stesura, un numero rilevante di organizzazioni, anche non legate allo sviluppo di software, sta facendo propri i valori e i principi del manifesto. Uno di questi è human resources. Su questa tematica, gli organizzatori auspicavano che il camp potesse essere la scintilla per la nascita di una community attorno al tema Human Resources, con l’obiettivo di condividere pratiche ed esperienze e formulare esperimenti per migliorare l’ecosistema lavorativo.
E come letto nell’incipit, sì, la scintilla si è accesa.
Riepilogo degli obiettivi:
- Creare uno spazio dedicato a “individui e interazioni”;
- Mettere in evidenza la discrepanza tra le visioni innovative e futuristiche narrate dalle organizzazioni e i loro modelli di leadership e organizzativi inadeguati a renderle concretizzabili;
- Far nascere di una community attorno al tema human resources con l’obiettivo di condividere pratiche e esperienze, formulare esperimenti per migliorare l’ecosistema lavorativo del knowledge working.
La prima edizione: chi ha partecipato e alcuni interventi
L’Agile People Camp 2021 si è svolto il 24, 25, 26 settembre a Montegrotto Terme (PD).
Essendo il format del camp quello dell’un-conference (per approfondire qui), il programma è stato costruito dai partecipanti stessi sessione dopo sessione.
Chi ha partecipato
I partecipanti possono essere suddivisi in tre grandi categorie:
- Scrum Master, persone che vivono questo ruolo all’interno della loro azienda e che sono consapevoli di avere tra i loro obiettivi la crescita professionale delle persone del team, quindi interessati a tutto lo spettro di argomenti legato al tema people;
- HR manager, coloro che hanno il compito di occuparsi di tematiche HR nell’organigramma aziendale; provenivano quasi esclusivamente da aziende che fanno già agile e che si domandano quale sia il loro impatto sull’azienda in evoluzione;
- Agile Coach, le persone che hanno portato una visione cross-aziendale interessante e allargata delle dinamiche aziendali, aggiungendo così ricchezza ai confronti.
Era presente anche un altro gruppo, purtroppo in quantità estremamente marginale: i managers. La quasi totale assenza di coloro che guidano le aziende toglie un valore importante di confronto. La mancanza di testimonianze dei manager è stato un elemento sottolineato nei feedback.
Temi e interventi
I temi proposti pendevano più verso HR che a People. Nello specifico, più verso la problematica del ruolo di hr che sulle tematiche di come innescare processi virtuosi di motivazione e di crescita o su come creare team performanti.
“HR imbruttito”, “Come creare engagement”, “I conflitti sono utili in azienda?”, “Da HR tradizionale a HR agile”, “Come motivare un team scontroso”, “Lego serious play”, … .
Questi sono solo alcuni dei titoli degli interventi proposti. Di seguito citiamo alcuni dei momenti a cui Fabio ha preso parte.
Marco Calzolari, uno dei nostri Reloader, ha tenuto il talk dal titolo provocatorio “La leadership non esiste”, per condividere anche con questa platea le riflessioni presentate ad Agile Business Day 2021, e per ottenere un feedback sul tema. La tesi di Marco è che la maggior parte degli investimenti aziendali sullo “sviluppo della leadership” costituiscano uno spreco di tempo e soldi, in quanto la leadership è un fenomeno, non una competenza: lavorare dunque sugli individui soltanto – e in particolare esclusivamente sui manager o sui pochi “top performer” – non permette a tutti di mettere in atto i comportamenti più efficaci per raggiungere insieme gli obiettivi.
Alessandro Giardina ha proposto tre talk sul tema People. Il primo è “Organizzazioni che apprendono”, in cui, mostrando il caso Intrè, ha illustrato una serie di suggerimenti e iniziative concrete su come essere un’organizzazione che apprende e che pone al centro la crescita professionale delle persone. Il secondo talk di Alessandro si è basato sulle riflessioni a partire dalla lettura del libro Team Topologies (Pais e Skelton, 2019), volume che fornisce una chiave di lettura su come creare e far interagire i team. Nel terzo talk ha presentato uno stile di leadership moderno quale è la host leadership, per approfondire qui.
Data la partecipazione di persone che non avevano nozioni di agile, Fabio ha portato due interventi per partire dalle basi e coinvolgere più compiutamente tutti i partecipanti. Il talk “Why Agile?”, sulla nascita e le origini di agile, dimostra come agile sia la miglior opzione per ridurre il rischio di fare le cose sbagliate, male e fuori tempo. Con “Da agile alla business agility” ha invece approfondito i concetti del primo intervento e rispondendo alla domanda “… e se estendessimo agile a tutta l’azienda?”.
Nelle quattro sessioni del camp ci sono state molte proposte sia di talk frontali, come quelli sopra citati, sia di talk conversazionali, rendendo l’evento ricco di confronti e condivisioni.
Considerazioni finali
Durante il suo svolgimento, l’Agile People Camp ha visto approfondire tanti e interessanti temi legati a people e hr e ha assistito a scambi di nozioni, pratiche ed esperienze.
L’Agile People Camp è riuscito nel suo obiettivo di riunire persone che si riconoscono nelle tematiche proposte e affrontate. Il gruppo è ora orientato a creare spazi di conversazione diversi e mantenuti nel tempo in cui continuare a confrontarsi.
Si può dire: è nata una community.
Read more posts from the same category: Prodotti e progetti agili
Or explore other categories: Organizzazione e strategia Pratiche e strumenti per team Prodotti e progetti agili