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Fabio Gariboldi

 

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Fabio Gariboldi

Prima di partire per un viaggio cos’è che non deve mai mancare nel tuo zaino?

Negli anni mi sono ritrovato ad assegnare grande attenzione alla preparazione del setting della stanza o della sala in cui lavoreremo con le persone. In questa fase disegno sempre uno smile insieme alla parola “Benvenuti/e!”.

Racconta l’esperienza che hai vissuto — non necessariamente in ambito professionale — che ti ha trasformato maggiormente e perché.

Il mio percorso umano e professionale è la storia delle mie passioni e della mia volontà, a volte caparbietà,  nel trasformarle in progetti e prodotti. La prima passione, che mi ha guidato come una stella polare è per le persone: capire il loro mondo, le loro prospettive, godere delle loro vittorie e aiutarle nei momenti di difficolta e cambiamento. Il mio scopo è di poter contribuire e supportare le scelte e le sfide degli altri, in ogni modo in cui mi riesca bene di fare. Questa ricerca  mi ha spinto, da prima come manager e poi come consulente, verso il mondo del business e delle organizzazioni: sono sempre stato convinto che questi siano fra i luoghi dove le persone sono più propense a cambiare e migliorarsi. Poi negli anni, come team coach, formatore e agile coach, e oggi anche come coach supervisor, continuo a migliorare ed evolvere , per piacere, il mio “spazio di utilità”.

Elenca tre valori su cui basi il tuo agire e la tua vita.

  • Rispetto: considero ogni essere umano come un tentativo di trovare la propria strada nel mondo; per questa ragione assegno, a prescindere e sulla fiducia, il massimo dei voti anche a chi incontro per la prima volta.
  • Scelta: ognuno di noi dovrebbe poter ricordare e desiderare di poter scegliere, responsabilmente e liberamente ciò che desidera… l’unico limite è rispettare gli altri.
  • Gioia: la gioia e non la felicità o il benessere. La gioia deriva dal seguire il tuo essere, dall’avere il tuo spazio nel mondo, dal poter cogliere il bello in ciò che ti circonda e negli altri. E nel sentire che puoi contribuire alla gioia degli altri.

Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?

Non mi annoio mai. È il lavoro più bello del mondo e, soprattutto, tutto ciò che gli dà valore, lo sto inventando e creando io, nel farlo.

Quale episodio legato alla tua professione vorresti che tutti conoscessero. Come mai pensi possa essere d’aiuto ad altri colleghi e perché?

Fra i vari “miracoli” di fortuna nel mio percorso professionale, assegno grande valore a tutte le volte in cui le cose non sono andate come mi aspettavo e ho avuto l’opportunità di scegliere di fare qualsiasi altro lavoro, pur di continuare a seguire i miei obiettivi professionali. Nell’ordine: il custode, il bibliotecario, il segretario, il cameriere, il barman, il vendemmiatore, il venditore, e altro ancora. Tutte esperienze che mi hanno insegnato molto.

Aggiungi un aneddoto personale, di quelli che metteresti in fondo al CV — o all’inizio, dipende dai punti di vista — sotto la voce hobby e interessi.

Amo cantare e farlo in pubblico mi consente sul lavoro di tenere a bada l’istinto e la propensione al mettersi in mostra.