chi siamo
Prima di partire per un viaggio cos’è che non deve mai mancare nel tuo zaino?
Una penna Pilot a scatto, a sfera, con punta media e inchiostro nero; e una Moleskine, o simile. Devono sempre esserci; posso usarli o meno, ma devo vederli. Li tiro sempre fuori, mi piace siano in vista.
Racconta l’esperienza che hai vissuto — non necessariamente in ambito professionale — che ti ha trasformato maggiormente e perché.
Ciò che mi ha consentito, e mi consente tuttora, di ridimensionare le difficoltà quotidiane e di essere più leggero nell’affrontarle è stata la chiusura traumatica di una precedente esperienza imprenditoriale durata cinque anni.
Il conseguente passaggio da una fase prospera a una di difficoltà, con le inevitabili ripercussioni sul piano personale e professionale, mi ha trasformato in termini di pragmaticità da un lato e di disincanto dall’altro.
Elenca tre valori su cui basi il tuo agire e la tua vita.
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
Adoro lo sguardo con cui il cliente ti mostra che ha visto un’opzione a cui non aveva pensato. Sono momenti che ripagano di tutta la fatica.
Quale episodio legato alla tua professione vorresti che tutti conoscessero. Come mai pensi possa essere d’aiuto ad altri colleghi e perché?
Per svariati mesi sono stato in disaccordo con la politica aziendale, ma non l’ho dichiarato esplicitamente, sabotandomi di fatto con una conflittualità innescata… da me stesso. Si è trattato di un periodo di inutile disagio per tutti. Di solito si raccontano “storie di successo”, ma credo invece che questo episodio possa essere di aiuto perché insegna che il malessere o le necessità vadano sempre esplicitate, proprio per mettere gli altri nelle condizioni di dare una mano. Costruire un’organizzazione sana passa anche dall’imparare a gestire il dissenso nella maniera più aperta e costruttiva possibile.
Aggiungi un aneddoto personale, di quelli che metteresti in fondo al CV — o all’inizio, dipende dai punti di vista — sotto la voce hobby e interessi.