#IAD22. Qualcosa sta cambiando
26 Ottobre 2022

Nel secondo weekend del mese di ottobre (venerdì 14 e sabato 15) si è tenuta la XIX edizione degli Italian Agile Days (#IAD22).
Quest’anno, dopo due anni online, la più importante conferenza italiana sui temi dell’agilità è tornata in presenza: oltre 700 partecipanti, tra speaker, aziende sponsor e visitatori, sono stati accolti tra le grandi aule della sede storica della facoltà di ingegneria di Brescia e in alcuni spazi del vicino CSMT, hub d’innovazione. In un contesto di commistione equilibrata tra vecchio e nuovo, forse proprio a voler sottolineare la direzione che Agile con le sue applicazioni sta prendendo, in un’era sempre più moderna, diversificata, sensibile.
Ma di questo, parleremo più avanti.
Un pò di storia
Gli Italian Agile Days vedono la loro apparizione nel 2004 con l’edizione di Milano: il primo evento ufficiale, e di stampo nazionale, da parte dei volontari dell’Italian Agile Movement (IAM).
Piccolo excursus.
L’Associazione nasce nel 2002 con l’obiettivo di:
Mantenere viva e attiva la comunità italiana delle persone che si riconoscono nei valori e nei principi esposti nel Manifesto Agile, di diffondere la cultura agile e promuovere le pratiche agili sul territorio nazionale, di incoraggiare le iniziative degli associati tese a ricambiare a loro volta quanto ricevuto dalla community (“give back”) e di promuovere e organizzare la conferenza annuale Agile Day(s) e altre manifestazioni analoghe.
(Sito ufficiale IAM)
A partire da allora, gli IAD sono divenuti un appuntamento annuale fisso per la comunità Agile, senza mai mancare un’edizione, ospitati in diverse città italiane (e nelle nostre case, online, durante la pandemia).
Dal successo di questa iniziativa, nel corso del tempo sono nati tanti altri eventi (per approfondire, consigliamo di visitare il sito ufficiale IAM).
L’edizione 2022. “Qualcosa sta cambiando”
Appena nato, l’evento era caratterizzato da un’impronta molto tecnica, ereditata dalle iniziali applicazioni di Agile al mero settore dello sviluppo e della gestione dei progetti software: era indirizzato “a sviluppatori software, project leaders, IT managers, tester, architetti e coach con esperienze da condividere o che da poco avevano iniziato ad interessarsi a queste tematiche” (Archivi web IAM).
Negli ultimi anni, però, il mercato è molto cambiato e Agile ha iniziato ad affacciarsi ad altri settori. Questa aria di cambiamento già veniva percepita durante la scorsa edizione; ma è con quella appena conclusa che la semplice percezione si è rivelata in qualcosa di un po’ più concreto: è ormai chiaro che agli Italian Agile Days non si parla più solo di tech.
Venerdì 14: i Workshop
La prima giornata è stata interamente dedicata ai workshop, interventi della durata di 90’ o di 180’, che hanno spaziato da tematiche meramente IT ad altre più “giocose”.
Ore 9:00. Breve introduzione a cura del presidente dell’Italian Agile Movement Fabio Ghislandi e gli Italian Agile Days hanno ufficialmente inizio.
Tra i dodici workshop totali della giornata, ben tre sono stati tenuti da alcuni nostri reloaders – condividiamo giusto qualche parola, poiché saranno pubblicati articoli dedicati ad ognuno – :
From vision to backlog di prodotti digitali cross-organization, durante il quale Giovanni Puliti ha riflettuto insieme al pubblico sulle nuove esigenze che un ecosistema digitale di prodotti sempre più digital pone alle pratiche agili e ai suoi strumenti. La domanda che sorge spontanea è: “cosa dobbiamo modificare degli strumenti di lavoro che si ispirano alle Metodologie Agili per creare prodotti digitali in-organization (In-O) o cross-organization (X-O)”. Dall’esperienza sul campo, Giovanni ha potuto notare che è la parte di raccolta dei requisiti che può cambiare molto.
Durante il workshop, dunque, lo speaker ha permesso al suo pubblico di sperimentare un nuovo approccio per fare il “From Vision to Backlog” in un contesto cross-organizzazione.- PCM Game, un gioco di ruolo presentato da Caterina Palmiotto, Beatrice Bottini, Antonio Fazio e Giorgia Lattanzio e che prende ispirazione dal Process Communication Model.
Secondo il modello, esistono sei personalità comunicative, insite in ognuno di noi seppur in percentuali diverse: il profilo più sviluppato è quello che determina maggiormente il modo naturale d’essere di ognuno e di relazionarsi. Ogni profilo, ha punti di forza e debolezze e soprattutto queste ultime possono emergere quanto più la persona diventa stressata. Attraverso la simulazione di uno sprint molto caotico per la realizzazione di un prodotto molto complicato, i partecipanti hanno potuto giocare (è stato molto divertente!) con i vari profili, per familiarizzare ed escogitare eventuali “aiuti” da condividere in situazioni di distress.
Lo scopo del gioco è quello di imparare a riconoscere le varie personalità, per riuscire a sfruttare nel miglior modo possibile qualsiasi situazione ci si presenta e creare una comunicazione chiara ed efficace con chiunque.
Ore 12:30. Pranzo libero di 120’: che ne dite di una Pokè?
Ore 14:30. Riprendono gli appuntamenti.
Agile Portfolio Management in pratica, all’interno del quale Stefano Leli e Pino Decandia hanno provato a condividere la soluzione per un problema molto comune (inizialmente un pensiero, poi confermato dall’ampio numero dei partecipanti pervenuti): la selezione delle iniziative in azienda. All’inizio dell’anno, in molti si ritrovano a dover scegliere quelle da realizzare nei 365 giorni successivi; e spesso, pur partendo con le migliori intenzioni, si arriva a febbraio con le idee ancora poco chiare.
Durante il workshop, i partecipanti divisi in gruppi hanno avuto la possibilità di toccare con mano un nuovo modo di fare le cose, un processo frutto di tanti esperimenti svolti negli anni in molteplici aziende.
Accanto a temi di Software e IT, un workshop ha trattato di serious gaming, un altro dei giochi di ruolo; uno è stato interamente dedicato alla tecnica bikablo® e alla comunicazione visiva.
Qualcosa sta cambiando! Di questo e altro si è discusso durante la cena ufficiale dell’evento, che ha riunito tutti gli speaker e alcuni invitati esterni e ha concluso questa prima giornata.
Sabato 15: i Talk
Ultimo giorno, dedicato alla conferenza, ai talk e agli stand degli sponsor. E anche quest’anno, noi di Agile Reloaded non potevamo mancare!
I preparativi per questa edizione, però, sono stati più impegnativi rispetto a quelle passate (e ne abbiamo fatte tante!): forse per le alte aspettative che noi del team ci siamo posti; forse per sostenere nel migliore dei modi i ben sette interventi (tra workshop e talk) proposti dai nostri reloaders e selezionati; o forse semplicemente perché un po’ arrugginiti dopo i due anni di “inattività”.
Una cosa è certa. È solo grazie ad un prezioso lavoro di squadra a sei mani (Agile Reloaded, Human Reloaded, Intré, Thanks Design, Intré Cloud e Intré Security) che siamo riusciti a dare vita ai nostri desideri: piccolo salotto accogliente, una macchina del caffè (rigorosamente in grani), dei pannelli in forex espositivi della nostra offerta aziendale congiunta, tanti passanti incuriositi dai colori (o dall’aroma del caffè) o venuti per scoprire i partner della loro trasformazione agile e digitale.
(Se anche tu sei curioso di saperne di più, puoi scaricare qui il pdf della nostra offerta).
Ore 8:30. Apertura delle registrazioni presso gli appositi desk, breve accoglienza nell’aula magna e che la conferenza abbia inizio!
Ore 10:00. Lo stand di Agile Reloaded è affollato e il primo pacco di caffè è finito…unico “bug” della nostra idea! Fortunatamente, nel corso della giornata la caffeina del mattino ha continuato diligentemente a fare il suo lavoro…
Tra i trentasei talk selezionati dalla commissione, ben quattro sono stati quelli proposti e tenuti da alcuni reloader – come per i workshop, anche in questo caso condividiamo giusto qualche parola riguardo ogni intervento, poiché saranno pubblicati articoli dedicati – :
- Maturity e dintorni, attraverso il quale Pino Decandia e Manuele Piastra (direttamente da Londra, del team UK)
hanno provato a rispondere ad alcune domande, talvolta fuori contesto (“A che punto siamo nel diventare Agili? 80%? Meno? Quanto ci manca?”), ma condivisibili:perché le trasformazioni richiedono tempo, effort, denaro; di un ritorno e di un modo per valutarlo. Sulla base di queste premesse, Pino e Manuele hanno iniziato a sperimentare tecniche e processi, modelli – noti e non – modalità di raccolta dati e di coinvolgimento delle persone, con l’obiettivo di misurare il percorso, di rispondere al bisogno più che alle domande e di provare a misurare il valore della trasformazione.
Durante il loro talk, i due speaker hanno condiviso il loro percorso di sperimentazione, le reazioni delle varie aziende a fronte dell’applicazione di determinate soluzioni, fino ad arrivare a quello che inizia ad assomigliare ad un modello standard, basato sul valore e sugli aspetti di cambiamento.Ore 13:10. Pausa pranzo di 85 minuti, stavolta a cura dello staff dell’Italian Agile Movement: rimaniamo a Brescia, con un bel branzino accompagnato da un pò di polenta. Si è un po’ raffreddato, andiamo a prenderci un caffè caldo.
Ore 14:35. Riprendono i talk e la hall tace. La dinamica cooperativa tra ruoli dello Scrum Team (una metafora), un talk di 10’, breve ma efficace, costruito da Marco Massarotto a partire da un semplice gioco da tavola: Tricours. Marco è un agile coach alla continua ricerca di nuovi modi per migliorarsi e con un occhio vigile su ciò che concerne le dinamiche di team. E così accade che, giocando, riesca a cogliere una metafora attraverso cui illustrare l’interazione tra Developers, Product Owner e Scrum Master nello Scrum Team. Ai suoi occhi emergono due aspetti chiave: l’equilibrio dinamico tra ruoli, e la loro cooperazione “by design”. E il pubblico non può che esserne entusiasticamente colpito.
- Everyone is HR: la career journey nelle aziende agili si è rotta, ma possiamo aggiustarla insieme, a cura di Marco Calzolari,
esperto in materia HR e CEO di Agile Reloaded, che non poteva di certo rimanere in silenzio nel sentire sempre più parlare di “Agile HR”. Ma Di Che Cosa Stiamo Parlando (MDCCSP)? Attraverso un talk molto ricco di contenuti, Marco ha provato a ricostruire i vari step che hanno portato questi due mondi ad interagire e intersecarsi tra loro, evidenziando le conseguenze (reali e potenziali) di un simile incontro-scontro.
L’obiettivo è far comprendere che le differenze tra i due domini non possono essere rimosse, ma vanno comprese e integrate per il futuro.
Dal carbone al software: i sistemi socio-tecnici, l’ultimo intervento in casa Agile Reloaded a cura dell’esperto in IT Ferdinando Santacroce, che ha costruito un talk a partire da un viaggio indietro nel tempo e da un’unica premessa: scrivere software è un lavoro complesso.
Le organizzazioni sono complesse, così come lo sono le persone e le loro relazioni, e gli ambienti in cui si muovono. È così da sempre e talvolta, per comprendere alcune dinamiche del presente, è bene riprendere un po’ di storia e di fallimenti del passato. Così Ferdinando ha preso spunto da un disastro avvenuto nel dopoguerra in un contesto di miniere (il fallimento di una promettente innovazione che avrebbe dovuto aumentare sensibilmente l’efficienza di una miniera di carbone), l’ha arricchito con sue personali esperienze ed è giunto ad una conclusione: ambiente, persone e tecnologia sono tre aspetti inscindibili, sui quali si deve lavorare contemporaneamente al fine di cambiare in meglio.
Anche – e soprattutto – la seconda giornata degli Italian Agile Days ha sottolineato il cambio di rotta che Agile e le sue applicazioni stanno subendo (volontariamente o meno).
Tanti sono stati i talk che NON hanno affrontato temi di Software e IT: abbiamo riflettuto su cosa sia la felicità oggi; ancora una volta abbiamo parlato di serious game; addirittura di green principles e bitcoin; della fine dell’era del “coaching” (il che, ha originato grande brusio); c’è chi ha raccontato esperienze di vita personali…
Sono stati trattati sottotemi dell’agilità tra i più svariati e discordanti. Alcuni hanno fatto riflettere, altri annoiato, altri sicuramente hanno fatto discutere. Eppure, c’erano.
Qualcosa sta cambiando!
Ma ne parleremo nella prossima edizione 2023
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