Lo Scrum Master e i suoi “8 cappelli”
14 Giugno 2022

Lo Scrum Master è responsabile di promuovere Scrum così com’è definito nella Guida Scrum. Per far questo egli aiuta tutti a comprendere la teoria e le pratiche Scrum, sia all’interno dello Scrum Team che all’interno dell’organizzazione
(Scrum Guide)
Il framework Scrum prevede tre ruoli, “pochi ma buoni”: il Dev Team, il Product Owner e lo Scrum Master.
Nello scorso articolo abbiamo approfondito la figura del Product Owner. Oggi parleremo, invece, del ruolo dello Scrum Master.
Riprendendo la metafora della clessidra, utilizzata per rappresentare il Product Owner, possiamo immaginare lo Scrum Master come la mano che gira l’oggetto e avvia il processo di lavorazione.
La sabbia all’interno della clessidra, quando soggetta a giri vorticosi, resta ferma nella sua parte di cono impedendo allo strumento di raggiungere il suo obiettivo, misurare il tempo.
Così lo Scrum Master ha la responsabilità di creare un contesto che permetta al team di lavorare al progetto in modo efficace. Un ambiente disarmonico, l’assenza di focalizzazione verso l’obiettivo, uno scarso rispetto per il framework, il poco coraggio di sperimentare e il disinteresse nel lavorare sulla cross funzionalità e sull’auto-organizzazione potrebbero creare confusione e bloccare il lavoro del team.
Un* Scrum Master, deve possedere equilibrio: è quella figura che supporta il team, definendo la direzione del processo.
Gli “8 cappelli” di un* Scrum Master
Per comprendere meglio l’essenza di questo ruolo, Barry Overeem, olandese Scrum Trainer professionista, nel suo libro “The 8 stances of a Scrum Master” ha descritto gli “8 cappelli” che uno Scrum Master può indossare nello svolgimento del proprio ruolo con un un team. Anzi: un* buon* Scrum Master si riconosce proprio per la sua capacità di cambiare numerose vesti in modo fluido, adattandosi alle esigenze delle persone coinvolte.
Vediamoli nel dettaglio.
Il servant leader. Si fa portavoce dei valori Scrum di coraggio, apertura, rispetto, attenzione e impegno. In questa veste, lo Scrum Master si concentra sulle esigenze dei membri del team e del cliente, con l’obiettivo di raggiungere risultati in linea con i valori dell’organizzazione, i principi e gli obiettivi aziendali. Fa sua l’accezione nobile del termine “servile” = a disposizione del team.
Il coach. Ha l’attitudine all’ascolto. Sebbene possa essere un esperto del dominio di riferimento, ci si aspetta che si mantenga un passo indietro al team e lo accompagni, attraverso le migliori domande che può formulare, a trovare la strada per raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’impediment remover. Tocca una responsabilità molto delicata per lo Scrum Master: la risoluzione degli impedimenti. Deve essere in grado di notare quelle criticità che bloccano i progressi del team e che necessitano di un intervento esterno, le quali il team da solo non sarebbe in grado di percepire. A tal fine, non si occupa direttamente della risoluzione dei problemi, ma osserva e interviene lì dove il team non riesce, tenendo conto delle capacità di auto-organizzazione del team di sviluppo.
Il manager. E’ responsabile della gestione del processo: ha a cuore il benessere del team, la riduzione degli sprechi, la gestione dell’auto-organizzazione e della promozione della cultura Agile. Deve fornire dati ed aiutare il team a estrapolare metriche di supporto al proprio lavoro.
Il mentore. “E’ un consigliere o un insegnante saggio e fidato“. Lo Scrum Master ha il compito di trasferire al team conoscenze ed esperienze, guidandolo nell’adozione di un mindset Agile. Deve affiancarsi a Scrum Master meno esperti per aiutarli nella crescita delle loro competenze.
Il change agent. Aiuta a creare un ambiente che consenta allo spirito di Scrum di espandersi all’interno del Team e dell’organizzazione. Inoltre, aiuta il team ad utilizzare quelle soft skills importanti per interagire con tutta l’organizzazione.
Il facilitatore. Ha il compito di agevolare il lavoro del Product Owner e del Team. Contrariamente a quanto si pensa, questa sua responsabilità non riguarda solo gli eventi, ma tutto il processo Scrum, al fine di garantire un ritmo fluido e sostenibile del processo. Infine facilita le relazioni, promuove la collaborazione e crea sinergie all’interno del team e con i clienti.
L’insegnante. Ha il compito di garantire la comprensione e l’applicazione di Scrum e di altri metodi pertinenti. Lo Scrum Master, in questo caso, si assicura che i principi ed il framework Scrum siano ben compresi e messi in pratica dai membri dell’organizzazione. A tal fine, si pone come guida per il Product Owner ed il team verso le pratiche e i principi Agile quando essi se ne allontanano.
Fig. 1: The 8 stances of a Scrum Master
Un* Scrum Master porta sempre con sé questi “8 cappelli”, che deve saper indossare in base alle circostanze, anche quando lavora a contatto con gli stakeholder e non con il “suo” team. Il compito dello Scrum Master è, infatti, affiancare sia il Product Owner, sia il team, sia gli stakeholder.
L’obiettivo ultimo dello Scrum Master è quello di lavorare per rendersi dispensabile, affinché il team sia autonomo dalla sua figura.
Le Soft skills essenziali per un* Scrum Master
Concludiamo, dunque, elencando le competenze necessarie per rivestire il ruolo di un* Scrum Master.
- Empatia. Alcune persone non sono Scrum Master di fatto, ma questa caratteristica potrebbe renderle idonee per ricoprire questo ruolo.
- Capacità di ascolto.
- Ironia.
- Logica organizzativa e concretezza
- Affabilità e morbidezza. Uno Scrum Master deve essere paziente, deve saper sopportare delle situazioni spiacevoli e non fare ricadere responsabilità o sentimenti negativi sull’altro.
- Altruismo
- Direzione, intesa come leadership.
- Attenzione e dedizione.
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